ISTRUZIONI PER ENTRARE IN UN QUADRO

Se Agnès Varda fosse ancora viva e parlasse veneziano abiterebbe in un appartamento al quarto piano di un condominio di Mestre.
Rossana Molinatti ha più o meno la stessa età della regista francese e quasi lo stesso caschetto a incorniciarle il viso rotondo scavato dalle rughe.
Uno stereo che non riesco a vedere suona Chopin, il soggiorno è invaso dalla luce.
Gli scaffali della libreria traboccano di volumi e sorreggono alcune sculture di Toni Benetton, su un tavolino dozzine di pennelli spuntano da grossi secchi di vernice vuoti. Ritti in fondo alla stanza ci sono tre enormi tableau vivant, grandi come statue: L’Urlo di Munch, Il grande metafisico di De Chirico e Guernica di Picasso.
Fanno parte delle creazioni che Rossana Molinatti da quarant’anni a questa parte realizza in occasione del Carnevale di Venezia, una diversa per ogni edizione.

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